La Chiesa di Sant’Anna dei lombardi o Santa Maria di Monteoliveto,vero e proprio”scrigno” d’arte e scultura del Rinascimento. Fondata insieme al Monastero di Monteoliveto da Gurello Origlia protonotario di re Ladislao di Durazzo nel 1411. Nella Chiesa furono attivi i più grandi maestri scalpellini del Rinascimento, Giovanni Da nola, Benedetto da Maiano Giovanni da Verona, I Della Robbia, il Rossellino, Guido Mazzoni con il “Compianto in terracotta, il Vasari che trasformò l’architettura gotica del refettorio, oggi sacrestia, che accettò dopo il primo rifiuto l’incarico del Mons. G.matteo d’Aversa dell’ordine dei monaci Olivetani i quali, senesi di provenienza e Benedettini per tradizione e “regola” governarono questo complesso per circa tre secoli.Tutto il complesso monastico, oggi sede della Caserma Pastrengo, si trovava fuori dalle mura della città in una vasta area già di proprietà dei Benedettini di Montecassino che comprendeva gli splendidi giardini e orti di Ampuro, Carogioiello e Biancomangiare. Arricchito successivamente da quattro chiostri, oggi inglobati nella Caserma e addossati al palazzo delle Poste.
Monteoliveto, assai caro alla dinastia Aragonese in particvolare al Duca di Calabria, poi re Alfonso II, che quando si trovava in città quasi quotidianamente si recava a sentir Messa. Strettamente legati a lui, Marino Curiale Conte di terranova, e Antonio Piccolomini duca di Amalfi, ai quali si deve la fondazione delle Cappelle poste all’inizio della navata, le più interessanti per struttura architettonica e opere d’arte conservate. Un “viaggio” a ritroso nel tempo nella Napoli Aragonese.
Monteoliveto, assai caro alla dinastia Aragonese in particvolare al Duca di Calabria, poi re Alfonso II, che quando si trovava in città quasi quotidianamente si recava a sentir Messa. Strettamente legati a lui, Marino Curiale Conte di terranova, e Antonio Piccolomini duca di Amalfi, ai quali si deve la fondazione delle Cappelle poste all’inizio della navata, le più interessanti per struttura architettonica e opere d’arte conservate. Un “viaggio” a ritroso nel tempo nella Napoli Aragonese.